Drunkoressia e binge drinking
Due fenomeni comportamentali molto diffusi tra i giovani
Negli ultimi anni, diverse ricerche scientifiche hanno dimostrato un’associazione tra abuso di alcol e abitudini alimentari non salutari, soprattutto tra i giovani.
La drunkoressia, termine coniato nel 2008 negli Stati Uniti, indica un comportamento alimentare per cui una minima assunzione quotidiana di cibo è finalizzata a una maggiore assunzione di alcolici; l’introito di zuccheri procura un senso di sazietà che permette di non avvertire la fame.
Altro disturbo descritto è il binge drinking, che consiste nell’assunzione in successione di cinque o più bevande alcoliche per gli uomini e di quattro per le donne, in un’unica volta o in più occasioni nel corso di una settimana. Lo scopo principale di queste abbuffate alcoliche è l’ubriacatura immediata e la conseguente perdita di controllo (Wechsler H & Nelson TF, 2001).
Si ravvisa uno stretto legame dei due fenomeni con i disturbi alimentari: livelli elevati di restrizione alimentare, tipici sia del binge drinking sia della drunkoressia, sembrano associarsi all’aumento di episodi legati al bere (Stewart et al. 2000) ed è stata osservata un’associazione tra uso di alcol e abitudini alimentari insalubri tra gli studenti universitari (Krahn e al., 2004).
Le motivazioni sociali che concorrono alla messa in atto di tali comportamenti possono essere rintracciate nel bisogno di accettazione sociale: è diventata moda e consuetudine, soprattutto tra i più giovani, trascorrere del tempo insieme bevendo, per cui l’alcol diviene il pretesto per l’aggregazione sociale e l’assunzione evita il sentirsi esclusi dal contesto dei pari.
All’interno dell’accettazione sociale si inserisce anche l’attenzione alla forma fisica e al controllo del peso corporeo, guidata dai modelli e dagli stereotipi proposti nella società odierna, con immagini di corpi perfetti e canoni di bellezza di riferimento che possono esercitare una forte influenza, condizionando comportamenti e abitudini.
La drunkoressia è stata considerata una variante dell’anoressia in quanto hanno in comune gli stessi criteri diagnostici, come diminuzione ponderale e rifiuto del cibo e i medesimi rischi correlati (patologie renali, neurologiche, cardiovascolari e amenorrea) a cui si aggiungono le conseguenze derivanti dal consumo di alcolici: disturbi dell’apparato gastro-intestinale, danni al fegato e al cervello, cardiopatie e complicanze di tipo psicologico come disturbi del sonno, sessuali, sintomi depressivi e ossessivi, irritabilità e stress.