Nocciole, tra gusto e magia
Nocciola, uno dei frutti preferiti dall'uomo fin dalla Preistoria.
Qual è la parte più buona del Bacio Perugina? E cosa rende irresistibile la Nutella? Sapete qual è il gusto di gelato più venduto accanto a quello di cioccolato? Troppo semplice, avrete capito subito che la protagonista di questo numero è la nocciola, uno dei frutti preferiti dall’uomo fin dalla Preistoria. Ne troviamo abbondanti testimonianze sia nell’arte sia nella letteratura: gli Etruschi furono i primi a tentarne la coltivazione e i Romani furono quelli che le diedero il nome botanico e che la offrivano come presagio di fecondità e fortuna. Non a caso la prima corona di Giulio Cesare imperator fu composta di foglie di nocciolo.
Il nocciolo, nelle sue varie parti, si credeva avesse proprietà curative: pertanto di tale legno era fatto il bastone di Asclepio e per i popoli celtici era una pianta tanto importante da dedicarle il nome di un mese. Sempre i Celti ritenevano che mangiarne i frutti avrebbe accresciuto la loro saggezza. In Germania si pensava che, grazie a delle bacchette di nocciolo, si potessero obbligare le streghe a restituire la fecondità tolta con malvagi sortilegi ad animali e piante. In Russia i contadini portavano in tasca una doppia nocciola quale amuleto per propiziarsi la sorte. In Irlanda c’era addirittura una leggenda, Fionn e il salmone delle nocciole, in cui un pescatore decideva di dividere un salmone che si era cibato di nocciole con gli altri pescatori in modo da acquisire saggezza, utile dote per chi ogni giorno era costretto ad affrontare i flutti del mare. Insomma, potremmo continuare ancora a raccontare storie, credenze e persino leggende legate alla nocciola, un frutto che trova ampio spazio anche nella letteratura, dove le abbondanti citazioni che le dedicano autori come Shakespeare, Boccaccio, Fogazzaro, Verga, Austen e Yeats hanno contribuito a consegnarle una fortuna senza tempo né spazio.
La nocciola, nell’Italia contadina, era anche uno dei frutti che stavano a rappresentare le tempistiche e le previsioni agricole, come sottolinea il detto «Per Santa Maddalena se la nocciola è piena, il fico ben maturo, il gran copioso e duro e il grappolo serrato, il vino è assicurato». Se dunque il 22 luglio la nocciola era formata, a settembre ci sarebbe stata un’ottima vendemmia! Ora nel mondo cittadino si è persa anche la memoria di guardare i frutti della terra per predire la qualità delle annate, ma fortunatamente non abbiamo perso il piacere di gustarli.
E quindi via a ricette dolci, come quelle proposte in questo numero dallo chef Giulio Gigli e da Andrea Restuccia, vincitore del Campionato del Mondo di Pasticceria 2021. E non sono da meno le preparazioni salate, come quella dell’ambasciatore dell’olio Armando Beneduce, che ci delizia con un gustoso risotto piccione e nocciole.
Con la lettura di questo numero vi auguro quindi di acquisire tante conoscenze sulla nocciola e come pensavano i Celti… tanta saggezza!