Emozioni stampate
L'abitudine persa di conservare le foto su carta
Mi succede ogni tanto di avere la necessità di riordinare, di sistemare le cose sia a casa sia in studio. Mi fa sentire più ordinato. Durante uno di questi momenti, mi sono imbattuto in una serie di vecchie fotografie di famiglia accatastate dietro a un armadio. Erano foto molto grandi e molto vecchie, alcune a colori, ma la maggior parte in bianco e nero. Tra queste una mi ha colpito: era una mia foto da bambino in grande formato. La cosa più interessante è stata vedere che, oltre il nome di chi l’aveva fatta, era riportata sul retro anche la data. Era una fotografia vecchia di quarant’anni.
Quante delle foto che oggi facciamo possono ambire a invecchiare così tanto e restare nel tempo? Probabilmente nessuna.
Fotografiamo tutti i giorni attraverso i nostri dispositivi portatili creando un’infinità di file destinati, per loro natura, a perdersi e scomparire con il passare degli anni. Con la loro scomparsa fanno dissolvere anche i ricordi che sono legati a quelle immagini e che sono la dote più preziosa che la testimonianza fotografica porta con sé.
Una volta si andava in bottega dal fotografo per farsi fotografare con la propria famiglia o per farsi ritrarre. Erano momenti importanti, quasi solenni e con una loro liturgia. Quello che si riceveva alla fine era una immagine stampata che sarebbe rimasta come ricordo per molto tempo.
Oggi abbiamo perso l’abitudine di guardare una fotografia stampata. Averne tra le mani una crea un forte impatto emotivo e tutte le persone che hanno fatto questa esperienza, rivedendosi, si sono emozionate, molte di loro fino alle lacrime.
Naturalmente ci vuole qualcuno che sappia fare e che sappia portare il soggetto dove neanche lui avrebbe mai pensato di arrivare. Per questo avere una fotografia fatta bene e stampata sulla carta è una cosa pazzesca.
Fare questo significa anche ridare alla fotografia i valori di un tempo, insiti nel suo DNA, e dare il privilegio a chiunque di poter raccontare il proprio passaggio su questo pianeta attraverso un’immagine.
Foto di Federico Minelli