Il dipendente rifiuta il vaccino: che fare?
Arrivano dai Tribunali le prime sentenze guida
In attesa dei chiarimenti e interventi normativi, si sta accedendo il dibattitto su una questione destinata a far discutere. Arrivano i primi autorevoli pareri e le prime sentenze dei Tribunali.
Se il rifiuto della vaccinazione mette a rischio la salute di altre persone questo rifiuto «costituirà un impedimento oggettivo alla prosecuzione del rapporto di lavoro».
«Attualmente non è possibile costringere un lavoratore a sottoporsi a vaccinazione, ma se non lo fa va può essere destinato ad altra mansione». Il riferimento è all’art. 279 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro. Dal momento in cui il vaccino è a disposizione e il lavoratore lo rifiuta, la norma impone al datore di lavoro «l’allontanamento temporaneo del lavoratore in caso di inidoneità alla mansione su indicazione del medico competente». Se la ricollocazione non è compatibile con l’assetto organizzativo «si rischia la rescissione del rapporto di lavoro», ossia il licenziamento.
Quindi: se l’impresa, sentito il medico competente, ritiene che le caratteristiche del processo produttivo e in particolare le modalità di contatto dei dipendenti tra loro e con i clienti o comunque le persone terze determinino un aggravio del rischio di contagio, e conseguentemente – a norma degli articoli 2087 c.d. e 15 del Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro – richiede ai propri dipendenti o parte di essi la vaccinazione come misura di prevenzione del rischio, a norma dell’articolo 20 dello stesso Testo Unico, il dipendente ha il dovere di sottoporsi a questa misura preventiva, salvo che sussista un giustificato motivo in senso contrario (per esempio la gravidanza, oppure una situazione di immunodepressione che sconsigli la vaccinazione).
In caso contrario, può essere messo in ferie in via cautelativa o sospeso dal lavoro e poi, se non vi sono altre mansioni a cui adibirlo senza rischio per la salute degli altri, rischia il licenziamento o, nel caso di specie, il mancato rinnovo del contratto.