Marchi registrati
Gli operatori della ristorazione possono procedere alla registrazione anche di suoni, odori e sapori.
La riforma europea per la tutela del marchio d’impresa, prevista nella direttiva UE 2015/2436, è stata recentemente attuata anche in Italia con il decreto legislativo n.15 del 20 febbraio 2019, entrato in vigore il 23 marzo scorso. Tra le novità di maggiore interesse per il settore della ristorazione, che non può non essere segnalata alla attenzione del lettore di Orizzonte e a tutti gli operatori della ristorazione, la possibilità di procedere alla registrazione anche di suoni, odori e sapori.
La novità è resa possibile dal fatto che a seguito dell’entrata in vigore della normativa, in sede di deposito dei marchi, viene meno il requisito della «rappresentazione grafica» del marchio. Ciò implica che potrà essere chiesta la registrazione di parole, nomi di persona, disegni, lettere, cifre, suoni, profumi, forma del prodotto o del suo confezionamento, tonalità cromatiche o loro combinazioni, a condizione che tali segni possiedano la capacità distintiva.
Sono pertanto registrabili:
- marchi denominativi, composti da una o più parole;
- marchi figurativi, composti da un disegno o una stilizzazione grafica;
- marchi complessi, composti da combinazioni di segni denominativi e figurativi;
- marchi di forma o tridimensionali, costituiti dalla forma stessa del prodotto o del suo confezionamento (ad esempio la confezione piramidale del cioccolato Toblerone®, o la bottiglia della Coca-Cola®);
- marchi di colore, costituiti da una singola tonalità cromatica o da loro combinazioni (si pensi al colore lilla che contraddistingue i prodotti Milka®);
- marchi sonori, costituiti da note o melodie;
- marchi olfattivi, composti da un aroma o da un sapore;
- marchi di movimento, costituiti da più immagini che si muovono nell’arco di un periodo temporale;
- marchi di posizione, relativi al posizionamento specifico di un segno sul prodotto;
- marchi a motivi ripetuti, caratterizzati dalla ripetizione regolare di un insieme di elementi;
- marchi multimediali: costituiti dalla combinazione di un’immagine e di un suono;
- marchi olografici, in vigore da ottobre 2017, compongono una nuova categoria di marchi, costituiti appunto da elementi con caratteristiche olografiche.
Questa è sicuramente la novità più rilevante della riforma europea per la tutela del marchio d’impresa: un segno potrà essere registrato se rappresentabile in modo tale da consentire alle autorità competenti e al pubblico di determinare il preciso oggetto della protezione concessa al suo titolare.
Tra le novità più importanti segnaliamo anche l’introduzione dei procedimenti amministrativi di nullità e decadenza, in forza dei quali sarà possibile contestare la validità di un marchio di fronte all’Ufficio Brevetti e Marchi di Roma (UIBM), senza la necessità di dover ricorrere al Tribunale.