Firma elettronica su tablet: che valore giuridico ha?
La firma elettronica (non digitale) ha lo stesso valore legale di una firma tradizionale a mano sul foglio di carta.
È sempre più diffusa anche nel commercio e nel turismo la prassi di concludere accordi con firma elettronica su tablet. Ci si domanda quale sia il valore giuridico e se sia equiparabile alla tradizionale firma su supporto cartaceo vergata a mano.
La firma elettronica (non digitale) su I Pad /tablet, ha, in effetti, lo stesso valore legale di una firma tradizionale a mano sul foglio di carta.
Si tratta sempre di scrittura privata non autenticata (ossia apposta tra due privati senza la presenza di un pubblico ufficiale) che ha valore di prova, anche in giudizio, se non viene disconosciuta da colui che ha apposto la firma.
In sintesi, se chi ha firmato non la disconosce come propria, la firma ha la stessa validità legale di quella apposta a mano su foglio di carta. Chi ha firmato potrebbe sempre dire, in giudizio, che la firma non è la sua. Se chi ha firmato non riconosce come propria la firma si tratterà, in giudizio, di fare una perizia calligrafica per dimostrarne la paternità.
La firma sul tablet funziona infatti in modo del tutto identico, da un punto di vista legale, a quella tradizionale fatta con carta e penna, con la sola differenza che, invece di essere fatta di inchiostro, è costituita da bit. Sta al giudice, in caso di contenzioso, valutare la veridicità della firma apposta, né più né meno di quanto farebbe con la firma tradizionale.
Diverso è il caso della firma digitale, che consente di dare, ad ogni file, una identificazione univoca del firmatario. La firma digitale ha valore di prova maggiore nel senso che chi intende disconoscerla non deve solo contestarla ma deve dimostrare che la firma non è la propria.
La legge, infatti, stabilisce che l’utilizzo del dispositivo di firma elettronica qualificata o digitale si presume riconducibile al titolare, salvo che questi dia prova contraria.