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Umbria Stars Revolution

Il 2023 sarà ricordato in Umbria per una piccola-grande rivoluzione. La Guida Michelin, faro della critica enogastronomica mondiale, ha assegnato tre nuove stelle rosse alla nostra regione, portando il totale a sei. Non si era

Il 2023 sarà ricordato in Umbria per una piccola-grande rivoluzione. La Guida Michelin, faro della critica enogastronomica mondiale, ha assegnato tre nuove stelle rosse alla nostra regione, portando il totale a sei. Non si era mai vista una cosa del genere.
Per anni, azzarderei decenni, l’Umbria si era cristallizzata in un desolante immobilismo, tanto da non richiamare nessuna attenzione da parte della Rossa.

Ma era tutta colpa dell’Umbria? Almeno recentemente, direi assolutamente di no.
La storia gourmet della nostra regione già da tempo dava segnali di rinnovamento, il problema, forse, è che gli ispettori della Michelin negli anni scorsi non sono stati così presenti e attivi sul territorio come adesso.
Vissani, a cui incredibilmente è stata tolta la seconda stella, Vespasia a Norcia e il lampo de L’Acciuga a Perugia di tre anni fa, rappresentavano in maniera assolutamente riduttiva la qualità dell’alta ristorazione in Umbria.
Per fortuna, il 2023 ha rimesso le cose a posto, almeno dal punto di vista della Michelin, che ha premiato Andrea Impero, Giulio Gigli e Ada Stifani. Non mi sarei affatto stupito se fossero state assegnate almeno un altro paio di stelle, a mio parere ci stavano tutte.

Ma è una riflessione che parte da un presupposto fondamentale: non ho nessuna intenzione di sindacare le dinamiche di assegnazione dei premi di una Guida che ha i suoi principi e la sua libertà di critica, di cui, tra l’altro, condivido l’ambito professionale, dal momento che faccio lo stesso mestiere da quasi 30 anni per altre Guide e, per stile, sono abituato a volare basso e a guardare in casa mia. Prendo solo atto dei risultati strabilianti di questa annata. E, da umbro, sono felice, benché l’aspetto che in realtà mi rende ancora più appagato sia che, un successo del genere, cela evidentemente un panorama ancor più interessante. Dietro le luci delle stelle c’è la dimostrazione di un cambio di passo, non solo quello di Chef giovani, talentuosi e appassionati, ma di tutto il mondo enogastronomico umbro. Sono cambiati la mentalità, è cambiata la clientela, è cambiata la cultura anche di noi umbri. Siamo più attenti, più interessati, abbiamo viaggiato e abbiamo capito che esiste un mondo diverso, quello dell’alta cucina, in cui abbiamo abbandonato la tirannia dell’atavico “braccino corto” che prima ci impediva di entrare a sperimentare esperienze e suggestioni.

Oggi non è più così, è cambiato tutto, siamo più inclini ad assaporare un aspetto della vita che nella sua complessità ci rende più sensibili e affascinati. Siamo finalmente più in armonia con una regione che sulla bellezza e sulla purezza ha costruito la sua essenza da sempre. E se ne accorgeranno anche i “non-umbri”, tutti coloro che saranno attratti da tante stelle, tutti coloro che decideranno di venire qui, per qualche giorno.
Oltre a comprendere quanto si mangi bene in Umbria – non solo dei ristoranti stellati ben inteso – saranno folgorati dalla quiete, dall’arte, dall’incanto, dalla qualità della vita della nostra regione, piena di risorse, di tesori gastronomici, di concretezza e realismo, di sincerità.
Chi vive in Umbria lo sa perfettamente.