Il mondo di Enrico Bartolini
Originario di Castelmartini (in provincia di Pistoia), Enrico Bartolini si diploma all’Istituto Professionale Alberghiero “F. Martini” di Montecatini Terme. Pur non appartenendo a una famiglia di ristoratori, sviluppa una forte passione per il cibo e
Originario di Castelmartini (in provincia di Pistoia), Enrico Bartolini si diploma all’Istituto Professionale Alberghiero “F. Martini” di Montecatini Terme. Pur non appartenendo a una famiglia di ristoratori, sviluppa una forte passione per il cibo e l’alta cucina che lo porta a perfezionarsi all’estero nelle cucine di grandi maestri a Parigi e a Londra; è in Italia però che porta a termine il suo percorso formativo sotto la guida di Massimiliano Alajmo. Nel 2005 prende in gestione un ristorante in Oltrepò Pavese, “Le Robinie”, dove attira la curiosità dei maggiori critici gastronomici che lo indicano come uno dei giovani chef più talentuosi e interessanti del panorama italiano: è qui, infatti, che nel 2008, a 29 anni, conquista la prima stella Michelin. Il desiderio di esprimersi in nuove sfide imprenditoriali e gastronomiche lo porta infine a Milano, la città del design, della moda e, dopo EXPO 2015, anche del cibo: eccellenze che fanno grande il nome dell’Italia nel mondo.
Legato ai valori del passato e tuttavia interprete della contemporaneità, Enrico Bartolini è portavoce di uno stile personale che coniuga innovazione, semplicità, ricerca della qualità ed equilibrio.
Nell’aprile del 2016 apre il Ristorante “Enrico Bartolini” al terzo piano del MUDEC-Museo delle Culture di Milano occupandosi anche della gestione del bar-bistrot, contemporaneamente apre il “Casual Ristorante” a Bergamo e prende in gestione la ristorazione de L’Andana, l’esclusivo resort di Castiglione della Pescaia, nel cuore della Maremma, occupandosi sia del Ristorante “La Villa”, sia della “Trattoria Toscana” che viene quindi rinominata “La Trattoria Enrico Bartolini”. Nello stesso anno si affaccia sulla scena gastronomica veneziana con il Ristorante “Glam” all’interno di Palazzo Venart, luxury hotel.
Nel 2016 ottiene ben quattro stelle Michelin: due a Milano, una a Bergamo e una a Castiglione della Pescaia. Non era mai accaduto, nella storia della famosa “Rossa”, che uno chef conquistasse quattro stelle in un sol colpo, e nel 2017 pure il “Glam” ottiene lo stesso riconoscimento.
Nel marzo del 2018 è il Monferrato e precisamente Cioccaro di Penango (in provincia di Asti) la meta scelta da Enrico Bartolini per la “Locanda del Sant’Uffizio”, ristorante fine dining all’interno del Relais Sant’Uffizio (sempre di proprietà di LDC Hotels & Resorts) insignito della Stella dalla Guida Michelin 2019. L’edizione 2020 della prestigiosa “Rossa” attribuisce la seconda stella al “Glam” di Venezia e la terza stella al ristorante di Milano: il capoluogo lombardo torna così ad avere, dopo 26 anni, un’insegna tristellata.
Nel maggio del 2021 si aggiungono le aperture di Anima e Vertigo a Milano (all’interno dell’hotel Milano Verticale | UNA Esperienze), rispettivamente ristorante fine dining e osteria contemporanea. La Guida Michelin 2022 premia con la prima stella Michelin il ristorante Il Poggio Rosso all’interno del Relais & Chateaux Borgo San Felice nel Chianti Classico. Con l’edizione 2023 della Michelin il firmamento Bartolini si arricchisce di tre nuove stelle e sale a quota dodici: arrivano, infatti, la seconda stella per La Locanda del Sant’Uffizio, la stella al Ristorante Anima, e la stella per Il Fuoco Sacro del Petra Segreta. Un ulteriore riconoscimento viene assegnato a Il Poggio Rosso nel Chianti che riceve la Stella Verde per il suo impegno nel campo della sostenibilità. A inizio estate dello stesso anno Bartolini annuncia la collaborazione con Furore Grand Hotel, un progetto di ospitalità esclusiva in uno dei luoghi più suggestivi della Costiera Amalfitana, che lo vede coinvolto nella supervisione dei ristoranti “Bluh Furore” e “Acquarasa”. Dopo pochi mesi, l’edizione 2024 della Guida Michelin assegna la Stella a “Bluh Furore”, e sale così a tredici il totale di macarons per Enrico Bartolini che si conferma il cuoco più stellato d’Italia e quindi anche lo chef italiano più stellato al mondo.
Enrico Bartolini ha una personalità profondamente riflessiva, ma altrettanto concreta che ispira la sua filosofia di cucina.
Legato ai valori del passato e tuttavia interprete della contemporaneità, Enrico Bartolini è portavoce di uno stile personale che coniuga innovazione, semplicità, ricerca della qualità ed equilibrio. La creatività che contraddistingue i suoi piatti non è fine a se stessa, non è puro esercizio di stile, ma voglia di stupire e sorprendere con sapori unici, ben distinti e riconoscibili. L’utilizzo consapevole e responsabile degli ingredienti sposa un pensiero gastronomico che si rifà alla tradizione interpretandola con modernità e leggerezza. È nella cura del dettaglio che si esprime lo spirito eclettico di Bartolini che, come un artigiano contemporaneo, persegue in ogni piatto una perfezione estetica quasi maniacale per regalare all’ospite un’esperienza gastronomica indimenticabile fatta di sapori, colori e profumi che restano impressi nella memoria.
Nel suo intervento al convegno Bartolini parlerà di temi che gli stanno molto a cuore come talento e territorio, biodiversità italiana e di come sta cambiando la ristorazione italiana all’estero, sia nei paesi in cui è già presente sia in paesi in cui si sta sviluppando. Il piatto che cucinerà sarà un pesce e utilizzerà una cottura antica, un modo di usare il sale tipico della cucina popolare italiana che però verrà utilizzato in modo diverso per confrontarsi sull’ingrediente.
Enrico Bartolini ha una personalità profondamente riflessiva, ma altrettanto concreta che ispira la sua filosofia di cucina.