“Al Gatto Verde”, il nuovo ristorante di Bottura: una sintesi tra etica ed estetica
Un luogo che unisce arte, natura e cucina
«Tutto è possibile quando il gatto si tinge di verde». Lo sanno bene Massimo Bottura e Lara Gilmore che, nel cuore della campagna modenese, hanno aperto la guesthouse Al Gatto Verde a Casa Maria Luigia.
Il ristorante si trova all’interno del cortile dell’Acetaia Maria Luigia, restaurata nell’ultimo anno, che oggi ospita 1400 botti di aceto balsamico tradizionale risalenti al periodo 1910-1980, accanto a opere d’arte contemporanea.
Al Gatto Verde esprime la sintesi tra etica ed estetica: per questo è stato progettato per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente, prestando particolare attenzione alla sostenibilità. I pannelli solari forniscono l’elettricità, mentre per tutte le altre risorse energetiche viene applicato un approccio a spreco zero, con l’obiettivo di riciclare e riutilizzare ogni emissione prodotta.
Il ristorante è una celebrazione degli ultimi tre anni di Tòla Dòlza, la festa della domenica inaugurata a giugno 2020 dedicata alla convivialità, al fuoco e ai sapori affumicati del non-barbecue: la vita in cucina si svolge attorno al forno a legna, simile a quello utilizzato per preparare la colazione a Casa Maria Luigia. La sfida è quella di elevare il fuoco e tutto ciò che lo accompagna – calore, fumo, griglia – attraverso i migliori ingredienti artigianali italiani. «Essere contemporanei significa conoscere tutto e dimenticarsi di tutto. La fusione di diverse tecniche culinarie con il fuoco ha creato un non-barbecue unico nel suo genere» spiega Massimo Bottura.
La chef Jessica Rosval, direttrice culinaria di Casa Maria Luigia fin dall’apertura nel 2019 e il suo team sono pronti ad accogliere l’inaspettato: «La nostra cucina è circondata da vigneti e campi e illuminata dal fuoco. È un luogo magico che sfugge a definizioni limitative e permette alla nostra creatività di correre libera».
Ad affiancare la chef Rosval c’è la sous chef Alessia Belladonna, parte del team di cucina dal 2021. Il servizio di sala è guidato dalla restaurant manager Maria Cristina Messori, già maître del ristorante sociale Roots – di cui chef Rosval è anche direttrice culinaria. Completano il team il maître Denis Bretta, parte della Francescana Family dal 2012, e la sommelier Valentina Bardini, già a Casa Maria Luigia.
Le antiche scuderie sono state ristrutturate e trasformate nella cucina e nella sala da pranzo del ristorante, utilizzando materiali come il legno, la rafia, il fieno e la pietra in varie tonalità di verde per richiamare la campagna circostante.
Sono presenti le opere dell’artista concettuale americano Mike Bidlo che giocano sul tema del NON, con i dipinti Not Pollock, Not Stella e Not Warhol, mentre le creazioni multimediali come FATE di Jack Pierson, Cash Cow di Andy Warhol, la serie Fotomatic di Franco Vaccari e i ritratti di Jackson Pollock a cura di Gregory Greenfield-Sanders approfondiscono i temi dell’identità e dell’autenticità. Le sculture di Sandro Chia, Mimmo Paladino, Gavin Turk e Jim Dine animano il cortile esterno con gesti lirici e poetici.
Casa Maria Luigia è una guesthouse immersa nella campagna emiliana inaugurata nel 2019 da Massimo Bottura e Lara Gilmore, quando acquisirono e ristrutturarono questa proprietà del XVIII secolo. È un luogo dove natura, gastronomia, musica, design e arte contemporanea si fondono in un’esperienza di ospitalità unica. Non è un hotel, ma una vera e propria casa lontano da casa.
Lo chef ha anche da poco inaugurato un nuovo progetto a Modena: la Bottega del Tortellante, un punto vendita e degustazione realizzato insieme all’associazione Aut Aut Modena con l’obiettivo di supportare le persone con autismo. I tortellini, in particolare, sono realizzati dai 27 ragazzi che lavorano nella bottega, supportati da un team di nonne e seguiti da una équipe clinica.