Cari lettori,
abbiamo appena fatto il giro di boa e con questo numero iniziamo il prossimo centinaio (siamo infatti al numero 101) continuando a lavorare con la stessa serietà e con lo stesso entusiasmo che da sempre contraddistinguono la proprietà – da sessant’anni leader nel campo del food service – e la redazione, costituita da professionisti e appassionati che mettono le loro competenze al servizio della rivista per renderla sempre più ricca di contenuti e piacevole.
E ora andiamo a scoprire insieme questo numero. Con le consuete rubriche, ormai colonne portanti della rivista che ripercorrono la storia della caccia al daino e il suo storico utilizzo nelle tavole dei notabili, di questo animale sacro a Greci e Romani si descrivono le caratteristiche fisiche e le vicissitudini. Chef stellati e non ne evidenziano le proprietà organolettiche con abbinamenti inconsueti ma originali, non solo con ingredienti particolari ma anche con il vino.
Inoltre, si aggiungono in questo numero due nuove rubriche: la prima, dal titolo Slurp Kids, è dedicata all’universo dei più piccoli ed è curata dalla giornalista Rosaria Castaldo, fondatrice di un progetto che punta a istruire gli addetti di sala e gli chef per accogliere anche i bambini. La seconda è quella di Maria Gigliola Carrozza, ideatrice e fondatrice di Glam Cooking, un’iniziativa tutta social incentrata sulla mise en place e sulla creazione dell’atmosfera giusta partendo dalla tavola.
E ancora, tante le segnalazioni di iniziative, di progetti e degli eventi all’insegna della sostenibilità alimentare e della promozione territoriale che andranno ad arricchire questo 2023.
Sebbene in Dragonlance, il celeberrimo universo fantasy creato da Laura e Tracy Hickman viene detto che «il daino compie il suo scopo nella vita provvedendo al sostentamento del cacciatore, sia esso lupo o uomo» concludendo mi preme sottolineare che in molte realtà regionali come quelle del Centro Italia la caccia al daino è in genere una caccia di selezione volta a contenere i branchi, a mantenere sana la specie e a cercare di limitare i danni che fanno alle colture. I piani di abbattimento sono autorizzati annualmente sulla base di monitoraggi da parte dell’Osservatorio Faunistico regionale che consentono di stimare la consistenza della popolazione.