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Pari e dispari

...e un gelato al pistacchio

Il guardiamarina Johnny Firpo (Terence Hill) al fine di sgominare una banda di allibratori, chiede aiuto al fratellastro Charlie (Bud Spencer), ex giocatore d’azzardo pentito che ora fa il camionista.
Sarà dura per il militare convincere il burbero parente a collaborare, anche perché tra i due non corre buon sangue, visto che il padre di Charlie lo ha abbandonato per mettersi con la madre di Johnny. Alla fine, tra scommesse, scazzottate e tante risate, riusciranno ovviamente a sgominare i delinquenti e doneranno la ricompensa in beneficienza a degli orfanelli.
Pari e Dispari, divertente e spensierato film del 1978 diretto da Sergio Corbucci, è una delle pellicole più riuscite della coppia Spencer-Hill. Il duo, negli anni Settanta restò costantemente in cima al box office, registrando sempre incassi clamorosi, dai due film su Trinità ai tanti film comico-avventurosi, com Altrimenti ci arrabbiamo o I due superpiedi quasi piatti.
Ma il vero scopritore della coppia fu Giuseppe Colizzi, che nella seconda metà degli anni Sessanta ebbe per primo l’intuizione di affiancarli nella trilogia spaghetti-western Dio perdona…io no, I quattro dell’Ave Maria e La collina degli stivali da lui diretta. Fu poi Enzo Barboni, in arte E.B. Clucher, a deviare il tono verso il comico puro col dittico di Trinità e, come si suol dire, il resto è storia: nei 16 film interpretati dalla coppia cambia l’ambientazione, ma lo schema più o meno è sempre lo stesso: il manesco Bud viene “manipolato” dal furbo Terence allo scopo di sgominare una banda di malviventi.
Il successo di questi film non è dovuto solamente all’alchimia tra i due attori: senz’altro gli Oliver Onions, con le loro colonne sonore, contribuirono non poco, per non parlare dei tanti stuntman che avevano l’ingrato compito di beccarsi i ceffoni del gigante buono Bud e che coreografavano magnificamente le divertentissime scazzottate. E poi c’erano tante delle migliori maestranze del nostro glorioso cinema di genere, i vari montatori, direttori della fotografia, fino ad arrivare ovviamente ai registi-sceneggiatori (Colizzi e Barboni appunto, ma anche Zingaretti, Rossi, Fondato e, in questo caso, Corbucci).
Dei tanti divertenti scambi verbali tra i due mattatori presenti in questo film ricordiamo quello in cui Terence chiede insistentemente al gelataio Bud un gelato al pistacchio, indispettendolo essendo il pistacchio terminato. Terence: «Ehi mi fai un gelato al pistacchio?»; Bud «Non ce l’ho il pistacchio, ho vaniglia, cioccolato, fragola, limone e caffè». Per poi finire con il rincalzo di Terence «Ah bene allora fammi un cono di vaniglia… e non dimenticare il pistacchio!»