Congiura al Castello, torna l’evento multisensoriale
Dal 19 al 23 luglio e dal 26 al 30 luglio a Magione
Dieci giorni – dal 19 al 23 luglio e dal 26 al 30 luglio – per tornare a rivivere, dopo lo stop forzato imposto dalla pandemia, il suggestivo evento storico ricordato come Congiura di Magione.
Tra il gennaio 1500 e l’estate del 1502, Cesare Borgia – una delle figure più controverse del Rinascimento italiano, passato alla storia come un leader cinico e spregiudicato, nonché come uno spietato assassino, al punto che solo nel 2007 gli è stata concessa la sepoltura cristiana – aveva ormai acquistato un grande potere politico.
Dopo essersi alleato insieme al padre, papa Alessandro VI e con il re Luigi XII di Francia, si era infatti dato alla conquista del Ducato di Milano, presto seguito dal territorio della Romagna e dal Regno di Napoli.
Furono proprio le sue mire su Bologna a destare grandi preoccupazioni, non solo nei suoi nemici, ma anche nei suoi stessi capitani e alleati, tanto che questi ordirono una congiura, nell’umbro Castello della Magione, per toglierlo di mezzo.
L’attentato fallì e le ripercussioni furono fatali: i congiurati vennero quasi tutti strangolati, chi a Senigallia chi a Castel della Pieve (PU), pagando a caro prezzo il loro ardimento nonché la loro eccessiva fede nei fantomatici accordi di pace ventilati dal Valentino.
Il complotto del 1502 sarà inscenato anche quest’anno dalla compagnia teatrale itinerante guidata da Giampiero Frondini che, con i suoi sessant’anni di esperienza e il grande merito di aver fondato la compagnia teatrale professionista più antica della regione, restituirà al pubblico un avvincente connubio tra storia e fiction. Gli attori ricreeranno, nelle suggestive sale del meraviglioso Castello di Magione, quei momenti drammatici, in uno spartiacque suggestivo sospeso fra realtà e finzione, coinvolgendo gli spettatori in un intenso percorso multisensoriale.
L’esperienza offerta dalla Congiura non si limita all’ascolto e alla vista. A soddisfare l’olfatto e il palato interverranno le pietanze rielaborate da Paolo Trippini.
Il menu è ispirato all’arte della caccia, segno di prestigio sociale, divertimento ed esercizio alla battaglia per nobili e aristocratici. Lo chef Trippini, segnalato dalla Guida Michelin 2022 e Ambasciatore del Gusto Italiano, si è immerso nell’atmosfera cinquecentesca del tempo per rielaborare alcuni ingredienti tipici, capaci di esprimere l’essenza autentica dell’Umbria. Prima di tutto il grano saraceno, coltivato nei secoli passati ma riscoperto in Valnerina e diventato Presidio Slow Food; la segale, per la cui produzione l’Umbria si distingue tra le altre regioni d’Italia; lo zafferano, per il quale la regione era, nei secoli passati, un punto di riferimento a livello di mercato, tanto che era qui che, come in una moderna Borsa, se ne stabiliva il prezzo. Infine le erbe spontanee del territorio, selezionate in sinergia con Luciano Loschi, presidente dell’Accademia Italiana Piante Spontanee: amaranto, aglio orsino, spinacino selvatico e portulaca richiamano un passato di autosussistenza, ma anche un futuro di sostenibilità e riscoperta.
Questo perché selvaggina, erbe spontanee, cereali – come il farro, la segale e il grano saraceno – e le spezie come lo zafferano sono oggi sinonimo di una sana e corretta alimentazione, in sintonia con l’ambiente e con il territorio in cui si vive.
Partecipare a questo originale evento offre anche la possibilità di ammirare la mostra L’altra Congiura di Giorgio Lupattelli. Partendo dagli scatti dei vari personaggi protagonisti della rievocazione storica, l’artista ha realizzato 16 tavole in pittura digitale, integrando i ritratti con altre immagini prevalentemente scaricate dal web, elaborate e montate con Photoshop. Il risultato è un lavoro dalla luce caravaggesca e con una costruzione strutturata secondo canoni tipicamente rinascimentali.
L’artista umbro ha voluto rappresentare l’incastro tra i vari piani spazio-temporali su cui è articolato lo spettacolo, creando una sorta di mondo parallelo onirico e surreale in cui tutti i personaggi sono inscenati in luoghi-non luoghi, in cui gli aspetti storici e gli approfondimenti psicologici si mescolano a elementi prelevati in larga parte dal contesto della storia dell’arte anche contemporanea, con una metodologia in cui la citazione la fa da padrone, e in cui l’artista ha messo in campo alcuni degli elementi tipici della sua iconografia.
Le numerose citazioni vanno da Leonardo fino ad artisti contemporanei come Jeff Koons, Damien Hirst, Jan Fabre, Arnaldo Pomodoro e tanti altri che un pubblico attento e competente può divertirsi a individuare.
IL MENU DELLA CONGIURA
Tesori nello scrigno
Fagottini di breasola di cervo
e miniburger di selvaggina
Come un nido nel bosco
Nido di erbe cotte – spinacini selvatici, amaranto e altre erbe spontanee della stagione estiva – con pâté di colombaccio e di daino, crostini di grano saraceno, uova di quaglia e tartufo
Capriolo coronato
Farrotto alle erbe di bosco (portulaca e aglio orsino)
e ragù bianco di capriolo
Fette di limone caramellato
Il boccone del Cardinale
Medaglione di cinghiale con «piselli fricti in carne salata» e cipolle rosse in agrodolce
Nobiltà a banchetto
Frolla di segale con mousse ai frutti di bosco
e crema allo zafferano