Gioachino Rossini, 230 anni dalla nascita
Il compositore è nato a Pesaro il 29 febbraio 1792
Gioachino Rossini, o Gioacchino – al battesimo Giovacchino Antonio Rossini – è nato a Pesaro il 29 febbraio 1792. Fin dalla sua infanzia, nella sua famiglia, ha respirato musica. Il padre suonava la tromba e il corno per professione e la madre era una cantante; lui seguiva i genitori quando andavano in tournée per i teatri italiani. Il trasferimento della famiglia a Bologna segnò per lui un nuovo inizio: tante le opportunità per studiare canto, pianoforte, violoncello e spinetta. Entrò come cantore all’Accademia Filarmonica di Bologna. Successivamente scelse Napoli come luogo di residenza, dove iniziò una relazione con la famosa cantante spagnola Isabella Colbran. Prima donna del Teatro San Carlo, era raffinata e di grande talento, maggiore di lui di otto anni. Si sposarono nel 1822 e il matrimonio durò 15 anni.
Rossini partì poi definitivamente per Parigi, dove conobbe Olympe Péllissier, una modella e famosa cortigiana che sposò nel 1846, un anno dopo la morte della prima moglie. Olympe era stata l’amante di molti illustri personaggi del tempo, tra cui il pittore Horace Vernet, lo scrittore Eugène Sue e di Honoré de Balzac. Era corteggiata da Vincenzo Bellini, ma l’incontro con Rossini le cambiò la vita e rimase con lui fino alla sua morte, sostenendolo con cure amorevoli durante i lunghi periodi in cui era afflitto dalla depressione, male che lo accompagnò, purtroppo, per tutta la vita. Nel loro salotto parigino, diventato un centro di animazione culturale, ospitavano personalità illustri tra cui Eugène Delacroix, Franz Listz e Alexandre Dumas. Quest’ultimo, oltre a essere noto romanziere, condivideva con Rossini la passione per la buona cucina. Si racconta, infatti, che la ricetta dei maccheroni napoletani, di cui Rossini era geloso depositario, fu oggetto di una schermaglia tra i due geni, definita Guerra dei maccheroni. Era un appassionato della buona tavola e un ottimo cuoco, nonché autore di un libro di ricette. Sempre utilizzando una metafora enogastronomica, si racconta che i rapporti tra Wagner e Rossini non fossero proprio idilliaci. Certamente la cifra musicale dei due artisti era diversa e dato che il musicista tedesco annunciava e sosteneva nuove teorie musicali, era difficile per il pubblico del tempo apprezzarne le composizioni rispetto al genere più tradizionale di Rossini. Quest’ultimo spesso lo scherniva pubblicamente, paragonando la musica di Wagner a una salsa di pesce senza pesce: «Gustate questa salsa, il pescatore non ha portato il pesce. Non vi meravigliate; non è come la musica di Wagner? Buona salsa, ma senza pesce, senza melodia». Non mancava di risparmiargli le sue critiche, a volte pesanti. Sembra che in occasione del loro incontro nella villa di Passy, nel vivo della conversazione Rossini lasciò solo il suo ospite dichiarando: «Pardon monsieur, ma ho sul fuoco una lombata di capriolo. Deve essere innaffiata di continuo».
Rossini non ebbe figli e alla sua morte lasciò una parte della sua eredità al Comune di Pesaro, che la impiegò per istituire il Liceo Musicale che nel 1940 venne statizzato, trasformandosi nel Conservatorio Statale di Musica G. Rossini. A Pesaro ovunque si respira aria rossiniana e la città propone un itinerario alla scoperta del suo eminente concittadino. Il Museo Nazionale Rossini, inaugurato nel 2019, fa ripercorrere la vita di Rossini armonizzando spartiti, cimeli storici e proiezioni multimediali; la casa natale, che risale al XV secolo, è oggi un museo. Il teatro a lui intitolato è stato costruito nel 1637 e inaugurato nel 1818 con La gazza ladra da lui stesso diretta. Un altro luogo suggestivo è il tempietto che si trova nel settecentesco Palazzo Olivieri, dove sono conservati gli autografi delle opere rappresentate a Napoli per la prima volta. Il Comune di Pesaro ha programmato una serie di eventi per il Non compleanno di Rossini ed è già pronta la prossima edizione del Rossini Opera Festival 2022; si svolgerà dal 9 al 21 agosto con due nuove produzioni: Le Comte Ory e Otello.