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Farro, nascita e rinascita

Senza il farro e i cereali, l'uomo non si sarebbe evoluto

AL CENTRO DI UNA RIQUALIFICAZIONE URBANA

A Milano, a due passi dalla Stazione di Rogoredo, da qualche anno 6 ettari di terreno sono tornati a vivere grazie a un progetto di riqualificazione urbana.
Le colture scelte sono state quelle del farro monococco e di segale della varietà Dukato, che forniscono la farina per un buon pane di campagna, fragrante e profumato. Il seme proviene dalla Rete Semi Rurali – un network di aziende che si impegna a preservare la biodiversità – per la sua capacità di adattamento.
I fautori del progetto – Davide Longoni di PAU Longoni, Terzo Paesaggio, Società Umanitaria e l’agronomo Agostino Giambelli – si auspicavano infatti che tale varietà potesse facilmente sopravvivere al clima e all’ambiente della periferia meneghina. E così è stato.
Qualcuno ha subito sollevato il problema dell’insalubrità di colture, cresciute alle porte di una città tristemente famosa per i suoi alti livelli di smog. I responsabili del progetto assicurano che il raccolto viene spazzolato, ventilato e lavato prima di essere ridotto in farina.
Inoltre, al contrario dell’agricoltura tradizionale, questa cura dei terreni agricoli, utilizzando metodi di coltivazione poco impattanti, si è rivelata un buon modo per preservare la biodiversità, limitare l’inquinamento e recuperare zone periferiche, creando delle oasi di pace a pochi metri dalle grandi città.


I CEREALI, IL MOTORE DEL CERVELLO

Fino a poco tempo fa, si riteneva che lo sviluppo della scatola cranica nei nostri antenati fosse dovuto al consumo di carne: un recente studio ha invece rivelato come i veri responsabili di tale processo siano stati gli amidi. Il nostro cervello, infatti, ha bisogno di glucosio: un adulto ha un fabbisogno giornaliero di 200 g, di cui i 2/3 sono destinati al cervello. Alcune aree, come la corteccia frontale, sono particolarmente sensibili e perdono colpi in caso di eccessivo abbassamento, generando pensieri un po’ confusi. Per mantenere buone funzioni cognitive, è però opportuno consumare carboidrati semplici – contenuti in frutta, verdura e cereali – in maniera regolata ed equilibrata: anche un eccesso di glucosio, infatti, può risultare dannoso. Il cervello può riconoscerlo come un agente patogeno, attivando una risposta immunitaria che causa deficit cognitivi come quelli associati, per esempio, all’Alzheimer.
Insomma, se l’evoluzione dipende effettivamente dalle proteine, la comparsa dell’Homo Sapiens è opera dei primi cereali, tra cui l’antichissimo farro, domesticato fin dagli albori della storia dell’uomo. Si tratta di una scoperta fondamentale perché permette di retrodatare la nascita della civiltà a 60.000 anni fa.

 

Giornalista per per Corebook - L'arte di comunicare, Dottoressa in Lettere Moderne e in Informazione, Editoria e Giornalismo