Mozart, 230° anniversario della morte
Il 2021 celebra il famosissimo compositore austriaco
«La musica di Mozart è così pura e bella che per me rappresenta l’intima bellezza dell’universo». Einstein amava la musica e sapeva suonare il violino, l’organo e il pianoforte. Ascoltare le opere del musicista austriaco lo aiutava nella concentrazione e nello studio. Un dialogo ideale, eterno, tra persone geniali. Alfred Einstein, cugino di Albert e critico musicale, scrisse un libro intitolato W.A. Mozart-Il carattere e l’opera.
Un genio della musica, morto a Vienna il 5 dicembre 1791. Nel 2021 ricorrono 230 anni dalla sua morte. Il suo nome è Wolfgang Amadeus Mozart, nato il 27 gennaio 1756 a Salisburgo. Il padre Leopold era un compositore piuttosto affermato a quel tempo: comprese subito il talento del figlio e si impegnò moltissimo per fare in modo che potesse specializzarsi. Per questo Wolfgang non visse un’infanzia normale: a soli tre anni cominciò a suonare il clavicembalo e a cinque aveva già scritto diverse composizioni. La famiglia, per farlo conoscere, viaggiò per tre anni in Europa soggiornando a Parigi, in Germania, a Londra e in Olanda. A Londra conobbero, tra gli altri, Johann Christian Bach, il figlio più giovane di Johann Sebastian, sotto la cui influenza Mozart compose le sue prime sinfonie. Nel 1768 venne in Italia e il suo soggiorno contribuì ad avvicinarlo alla musica italiana. Compose infatti La finta giardiniera, un’opera buffa all’italiana che venne rappresentata a Monaco nel 1775. Dopo la morte della madre si trasferì a Vienna e gli anni dal 1781 al 1791 furono artisticamente prolifici. Nel 1782 sposò Costanza Weber, sorella di Aloysia, una cantante che aveva collaborato a lungo con lui e della quale si era in un primo tempo infatuato. Nel 1786 avvenne, con grande successo, la rappresentazione delle Nozze di Figaro, prima a Vienna e poi a Praga. Da quel momento iniziò una proficua collaborazione con Lorenzo Da Ponte, da cui nascono il Don Giovanni e Così fan tutte, tutte opere accolte entusiasticamente dal pubblico. Cominciò a comporre il Requiem nel luglio del 1791 e, ironia della sorte, non poté portalo a termine a causa della sua stessa morte, avvenuta in circostanze tuttora avvolte nel mistero. Mozart, dopo un periodo di lavoro proficuo che coincide con la realizzazione del Il Flauto magico, si ammalò e fu costretto a letto a partire dalla data nota del 20 novembre del 1791. Diversi i sintomi: sudore, febbre e vomito. Solo due settimane dopo, a nemmeno 36 anni, morì per «febbre miliare acuta», come risulta dal certificato di morte. Si era anche avanzata l’ipotesi di un avvelenamento per mano del collega Antonio Salieri e su questa storia si basa la trama del film di Milos Forman Amadeus, del 1894. Sembrano più probabili cause legate a insufficienza renale e problemi cardiaci.
Nella sua breve vita ha scritto ben 21 opere, 49 sinfonie, 25 concerti per pianoforte e orchestra, 5 concerti per violino e orchestra, 23 quartetti per archi, 17 sonate per pianoforte, 35 sonate per violino e pianoforte. L’aver viaggiato, appreso stili, conosciuto compositori e tradizioni musicali differenti, lo hanno reso un artista versatile che si presta a diverse chiavi di lettura e che in fondo vive in un tempo sospeso, perennemente moderno.
Una curiosità: le palle di Mozart (in tedesco Mozartkulgen), sono dei cioccolatini sferici fatti con crema di cioccolato e nocciole, una pasta di marzapane, un cuore di pistacchio e ricoperti di cioccolato fondente. Sono stati inventati nella pasticceria di Paul Fürst, nel 1890, per commemorare il centenario della morte del compositore austriaco. La pasticceria Cafe Konditorei Fürst dopo moltissimi anni ha vinto la sua battaglia contro le innumerevoli imitazioni. Ci è voluta una sentenza della Corte Suprema austriaca nel 2017 per stabilire che l’unico cioccolatino originale è quello prodotto dagli artigiani della pasticceria Fürst.