UN MARE IN TEMPESTA
La richiesta di frutta secca non fa che registrare dati positivi. Nemmeno durante la pandemia gli acquisti sono rallentati: a coadiuvare le vendite sono stati il cambio di abitudini dei consumatori e una maggiore consapevolezza dei benefici apportati da questi fondamentali alleati della salute. L’Italia, per quanto riguarda la produzione di nocciole, compete per il primo posto con la Turchia. Tanto è vero che, dal 2018 al 2021, ha visto triplicare gli ettari dedicati ai noccioleti, specie nelle provincie di Lodi, Pavia e Brescia. Nel suo piccolo, pure l’Umbria non è da meno: per queste belle e remunerative colture, che resistono anche di fronte alla carenza d’acqua e ai terreni più disparati, sono state dismesse le più tradizionali coltivazioni di mais e grano. Eppure, nonostante i tanti noccioleti piantati in questi anni, l’offerta non riesce a reggere una domanda in continua ascesa, specie da parte dell’industria dolciaria e salutistica: per andare a regime, al nocciolo servono infatti sei anni. Inoltre, il maltempo, i sempre più allarmanti cambiamenti del clima e la temuta cimice asiatica mettono a repentaglio gli alberi di vecchia data, al punto che, per questo 2021, è stato registrato un calo produttivo del 67%.
OLIO DI NOCCIOLA, DA PROVARE
Gianduia, pasta di nocciole, farina, crema spalmabile, granella e chi più ne ha più ne metta: la nocciola popola le tavole e, ancor prima, le pasticcerie, da tempi immemori. Eppure i suoi usi sembrano non finire mai. I gusci sono usati come combustibile, da cui si ricava sia una fine carbonella da disegno sia polvere da sparo; con l’olio – in tempi passati usato come rimedio per la calvizie – si arricchiscono ricette dolci e salate, grazie alla sua capacità di sopportare bene la cottura. Lo stesso può accompagnare il gelato, le crêpes dolci, il muesli e la frutta mista in macedonia.
COME CONSERVARLE
Se sgusciate, le nocciole devono essere conservate in frigo – sottovuoto o in un contenitore ermetico – per qualche mese. Con il guscio, invece, possono restare per circa un mese in un luogo asciutto, a temperatura ambiente. L’olio invece – magari estratto in casa a seguito della semplice tritatura delle nocciole e del loro filtraggio – deve essere imbottigliato in contenitori dal vetro scuro, ben sigillati e conservati lontano da fonti di calore. Se non si dispone di vitamina E come antiossidante, si può aggiungere un rametto di rosmarino, considerando però che altererà il sapore di questo delicato e leggero olio dal colore ambrato.