Una cucina gourmet che si fonde con il concetto di una steak house variegata e di altissima qualità: è su questa idea che il ristorante Zeneat di Ascoli Piceno è diventato tra i più apprezzati della città. Da Zeneat nulla è lasciato al caso: dagli arredamenti agli spazi interni ed esterni, dagli stagionatori di carne alla Wegrill per ottimizzare e migliorare la qualità della materia prima, dal servizio alla continua ricerca di ingredienti capaci di esaltare ogni piatto.
«Da noi» spiega uno degli artefici di questo successo, lo chef e sommelier Alessandro Spinozzi «i menu vengono cambiati a ogni stagione proprio per dar modo ai nostri clienti di degustare piatti sempre più ricercati e al passo con i tempi attuali».
Prima della pandemia, infatti, il ristorante Zeneat era in continua ascesa proprio perché pioniere, ad Ascoli Piceno, di un’offerta che prevedeva il sushi di carne e l’esposizione, tramite un maturatore, di una varietà di carni come l’Angus, la Fassona e la prelibatissima Rubia Gallega.
Con il Covid-19 il lavoro è stato interrotto sul più bello; ciò nonostante lo staff dello Zeneat ha continuato a studiare soluzioni atte a ripartire con forza ed entusiasmo.
«Fin da subito» prosegue Alessandro Spinozzi «abbiamo capito che dovevamo cambiare se volevamo ripartire alla grande dopo questa terribile pandemia. Prima del Covid-19, infatti, la nostra intenzione era quella di specializzarci maggiormente sul settore della carne proprio perché ci siamo resi conto, stando ai feedback dei clienti, che questo mercato era in continua crescita. Attraverso un’indagine accurata, il personale di sala, lo staff e la proprietà hanno capito che era necessario creare dei piatti che avessero come ingrediente principale la carne. Oggi possiamo dire con estrema soddisfazione che le nostre idee si sono tramutate in realtà e il nuovo menu è decisamente apprezzato dai nostri clienti. Per quanto riguarda il sushi di carne che stiamo proponendo» precisa «ho rivisitato la classica ricetta, sostituendo l’aceto di riso con quello di lamponi e il pesce, ovviamente, con una carne di primissima qualità per le esigenze dei palati più fini».
Nonostante la sua giovane età, lo chef e sommelier Alessandro Spinozzi lavora nella ristorazione da circa 22 anni. La sua passione lo ha portato a partecipare a decine di corsi di aggiornamento atti a rendere i piatti unici e moderni.
Non è un caso, infatti, che al ristorante Zeneat, oltre a uno stagionatore, sia stato fatto un importante investimento su un innovativo metodo di cottura della carne, al Wegrill, che, grazie al raggiungimento di una temperatura pari a 850 gradi ed entrando in quella porzione dello spettro luminoso dell’infrarosso, permette di raggiungere le stesse performance di cottura della brace tradizionale, cosa che con una pietra lavica o una piastra non è assolutamente possibile.
«Dopo aver partecipato al corso di frollatura Dry Aged Accademy» dichiara orgoglioso Alessandro Spinozzi, coadiuvato in cucina da Kumar Jaswndir e da Luca Infatino e in sala dal responsabile Stefano D’Anselmo, Alessandro Pica e Alessandra Marinelli «ho ampliato notevolmente le mie conoscenze sulla carne, utili a proporre a tavola alimenti sempre più gustosi e morbidi. Ho persino acquistato una sonda in grado di leggere la temperatura reale degli alimenti al cuore, cioè nel punto più lontano dalla superficie e quindi più difficile da cuocere».
Nel menu spicca Ze-meat, il percorso del gusto, una proposta di ben otto tipologie di carni differenti che spaziano dai territori dell’est europeo, per passare alla nostra Italia e concludersi a occidente, con sua maestà la Rubia Gallega.
«Questa vasta scelta è il frutto di un costante lavoro fatto con uno dei nostri fornitori di fiducia, l’azienda Cancelloni Food Service Spa, che ci permette di cambiare continuamente sia razze e provenienze, sia tagli anatomici, come ad esempio il Tomahawk, la Picanha, oppure una lombata T-bone taglio tre coste o una costata taglio cinque coste».
Come detto in apertura, al ristorante Zeneat di Ascoli Piceno nulla è lasciato al caso. Proprio nei giorni scorsi la proprietà, la stessa della Pasticceria Angelo, in accordo con lo staff di cucina e di sala, ha deciso di dare spazio anche alle esigenze dei vegetariani e dei celiaci. Al riguardo lo chef è orgoglioso di poter offrire, anche a chi è allergico al glutine, i fritti ascolani come le classiche olive. «Dovevamo cercare di accontentare tutti» conclude «proprio perché da noi nessuno deve rimanere indietro».