I piselli sono legumi dal colore verde e la forma tonda, contenuti nei baccelli di una pianta erbacea e annuale dal nome scientifico di Pisum Sativum, che appartiene alla famiglia delle Fabacee, conosciute anche come Leguminose.
I piselli freschi maturano durante la stagione primaverile, e possono essere consumati sia cotti sia crudi, quando sono ancora teneri. Durante le altre stagioni, si possono consumare surgelati, in scatola oppure secchi, dopo averli tenuti in ammollo per diverse ore.
I piselli freschi sono ricchi di acqua (79,4 g per 100 g), poveri di grassi (0,6 g per 100 g) e apportano poche calorie (circa 52 kcal ogni 100 g) mentre hanno un buon contenuto di fibre (6,3 g per 100 g) e di proteine (5,5 g per 100 g); hanno anche un buon contenuto in carboidrati (6,5 g per 100 g), che ne giustifica il sapore dolciastro.
I piselli contengono in prevalenza fosforo (97 mg per 100 g) e potassio (193 mg per 100 g) tra i minerali, invece tra le vitamine predomina la C (32 mg per 100 g). Sono una fonte proteica a tutti gli effetti e per completarne il profilo amminoacidico è corretto accompagnarli con cereali, carenti proprio degli aminoacidi essenziali di cui i legumi sono ricchi, e viceversa; sono molto versatili in cucina, infatti possono essere consumati con la pasta, il riso o altri cereali come orzo o farro, così da completare appunto il quadro proteico. In questo modo diventano un piatto unico, completo dal punto di vista nutrizionale, abbinando una porzione di verdura e un frutto.
Leggeri e digeribili non creano i classici problemi di meteorismo e aerofagia, tipici di tutti gli altri legumi a eccezione delle fave. Essendo poi ricchi di fibra insolubile, i piselli favoriscono il transito intestinale e la digestione, stimolando la formazione e l’espulsione delle feci.
I piselli secchi rispetto a quelli freschi sono più ricchi di proteine e sali minerali, ma ovviamente più carenti nel contenuto di acqua. In generale hanno un alto contenuto di purine, le quali aumentano i livelli di acido urico nel sangue. Per questo motivo, vanno evitati da chi soffre di gotta o acido urico alto, perché l’acido urico in eccesso si va a depositare nelle articolazioni, determinando dolore e gonfiore.

Tabella 1: Composizione chimica e valore energetico per 100 g di parte edibile

Tabelle di Composizione degli Alimenti – INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione)