Il Portolotto
Posta a Borgo San Giuliano, quell’antico borgo marinaro di Rimini tanto amato da Fellini, la locanda Il Portolotto trae il suo nome dall’affascinante lingua che i marinai di Porto Riminese hanno parlato fino al 1920. Oggi scomparso, il portolotto nulla aveva a che vedere col dialetto romagnolo, presentando al contrario maggiori affinità con quello veneziano. La storia ci viene in aiuto e ci ricorda come la dominazione secolare di Venezia avesse reso necessaria la creazione di una lingua franca, essenziale per gli scambi commerciali attraverso l’Adriatico. È così che la locanda, forte di questo curioso quanto particolare retaggio, si presenta agli avventori: un luogo in cui regnano semplicità e genuinità, nella struttura come nei piatti proposti.
La cucina
La locanda presenta un menu che si rinnova ogni tre mesi: ai prodotti stagionali fanno da contralto ingredienti sempre freschi e genuini. L’offerta spazia dalla carne al pesce, che trovano forma in piatti che ben si abbinano alla tradizione marinara perpetrata dal nome e che sembrano quasi preparati da una mamma o da una nonna affettuosa. Abbiamo così vasta scelta di marinature (una su tutte, quella dei sardoncini), carpacci affumicati e non, crostini, fritti, ma anche gustosi primi come i passatelli alle vongole o gli strozzapreti e secondi piatti come spiedini di calamari e gamberi, a cui si aggiungono polpettine di pesce e arrosti. Non mancano però preparazioni di terra, a base di tartufo, porcini e carne, abbinati a polenta o a gustosi formati di pasta ripiena.