Residenze d’epoca
Alla scoperta delle dimore storiche della Toscana.
Lo scenario che ci ospita, in questo viaggio alla scoperta delle meraviglie dell’Italia, è ancora la Toscana. Il suo nome, come noto, ha origini antichissime e deriva dal fatto che fosse abitata dai Tusci, gli Etruschi: per questo fu denominata Etruria, trasformata poi in Tuscia e quindi poi Toscana. La maggior parte degli storici concorda sul fatto che questa regione sia, per eccellenza, la culla e la genesi della civiltà etrusca. Domenica 19 maggio si è svolta in tutta Italia la IX edizione della Giornata Nazionale delle Dimore Storiche Italiane e proprio in questa regione si è raggiunta la cifra record di 116 tra residenze, castelli, ville e casali e giardini aperti al pubblico. La giornata si è svolta in collaborazione non solo con il partner storico Touring Club Italiano, ma anche con la European Private Heritage Week, istituita dalla European Historic Houses Association per ammirare residenze d’epoca ovunque in Europa. Anche in questo articolo, le dimore storiche proposte sono due: una in provincia di Firenze, l’altra in quella di Livorno.
La prima meta è Borgo I Vicelli Relais in località Bagno a Ripoli. Ha, in comune con le residenze di cui ho parlato nei numeri precedenti, una storia lunga e affascinante legata essenzialmente all’amore e alla passione di una famiglia per il proprio territorio. Alcuni ipotizzano che il borgo sia nato come sviluppo architettonico di un’antica dimora romana anche se, di questo luogo, le prime testimonianze documentali risalgono al XVI secolo come podere appartenente allo Spedale degli Innocenti di Firenze. Quest’ultimo fu inaugurato il 25 gennaio 1445 e venne realizzato su progetto di Filippo Brunelleschi. Nato come brefotrofio, è un ente ancora oggi attivo nel settore dell’assistenza ed è diventato un importante Centro nazionale di documentazione e analisi sull’infanzia e l’adolescenza.
La proprietà ha avviato, nel corso del tempo, un lungo percorso di restauro e recupero non solo delle strutture, ma anche dell’azienda agricola e della tenuta, sempre nel rispetto dell’ambiente e della tutela della memoria storica: il fienile, la colonica, il vecchio frantoio e la villa ottocentesca. Uno splendido giardino dove passeggiare, a cui si aggiunge la possibilità di degustare i prodotti dell’azienda agricola, come l’olio di oliva IGP.
La seconda tappa ci porta a Piombino, in provincia di Livorno, dove sorge, proprio sul mare, una antica fortezza del XVI secolo denominata Torre Mozza, appartenuta alla famiglia Appiani. Ricchi mercanti, che avevano voluto erigere la torre sia per controllare le navi pirata dei Saraceni sia per avvistare le imbarcazioni per il trasporto dei minerali provenienti dall’isola d’Elba. Grazie al prestigio acquisto, in qualità di notai, presso la Repubblica Marinara di Pisa gli fu conferito il titolo nobiliare.
Anche questa dimora è stata sottoposta a un’opera di ristrutturazione filologicamente in linea con il periodo della sua fondazione. La spiaggia offre uno scenario rilassante e l’opportunità di passeggiare lungo una sorta di piscina naturale, osservatorio naturalistico di esemplari di fauna ittica. Anche qui è presente un accogliente centro benessere e la possibilità di degustazione di prodotti tipici del territorio.
La peculiarità di questo di tipo di esperienza turistica è la sinestesia delle emozioni, consapevoli come, dietro un’accoglienza di qualità, vi sia un’attenta cura, un rispetto profondo per la tradizione, la propria storia e la memoria dei luoghi, con uno sguardo attento verso il futuro.
Come chiosa mi permetto di citare due frasi, una del poeta e filosofo libanese Khalil Gibran e l’altra dello scrittore di Mauritius Malcom de Chazal che, a mio parere, rispecchiano la filosofia del viaggiatore esperienziale. «L’oggi non è che il ricordo di ieri e il domani il sogno di oggi» e «La memoria ha cinque porte d’entrata: i cinque sensi; e una sola d’uscita: l’immaginazione».
Alla prossima meta…