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Residenze d’epoca e turismo esperienziale

Attività di studio e ricerca sulle tipologie di turismo e sui loro trend

Il Touring Club Italiano svolge, come noto, anche attività di studio e ricerca sulle tipologie di turismo e sui loro trend. Oggi si parla sempre più di turismo esperienziale, settore in cui l’Italia occupa la quinta posizione nella top 10. Vivere un’esperienza unica, diversa, irripetibile, mai vissuta prima e ben lontana dal concetto di viaggio standardizzato, ma anzi, calata sulle personali esigenze e aspettative del viaggiatore, è quello che oggi caratterizza un diverso modo di viaggiare. Si va alla ricerca dell’autenticità del territorio, delle tradizioni storiche e dell’esclusività del viaggio. Facile e naturale richiamare alla mente una vacanza particolare legata alla ricerca di esperienze uniche e irripetibili a contatto con la natura, il paesaggio e i sapori della tradizione.
Esistono nel nostro Paese – e vengono con cura conservate – delle dimore storiche piene di fascino in cui si è certi di ricevere un’accoglienza di qualità e di vivere una vacanza sostenibile, che rappresenta anche un’interessante opportunità di sviluppo dei territori.
L’articolo di questo mese è dedicato all’Umbria, di cui ricordo due residenze, una in provincia di Perugia e l’altra in provincia di Terni. Sono accomunate da una matrice medioevale, per essere state prima dei monasteri e poi, entrambe, investite da un’opera di restauro lunga e accurata da parte dei lungimiranti proprietari.
In località Solfagnano (Perugia) – il cui nome sembra derivare da una sorgente di acqua ricca di zolfo – si trova il complesso del Castello di Solfagnano. Appartiene a una nota famiglia di imprenditori umbri che crede e investe nella sua regione. La sua attuale configurazione svela un viaggio nella storia che parte dal Medioevo e attraversa il XV e il XVII secolo a contatto con la natura generosa, con il parco secolare a forma di ferro di cavallo e i floridi giardini, che regalano la possibilità di fare lunghe passeggiate. Anticamente faceva parte dell’Abbazia di Santa Maria Valdiponte, un antico complesso monastico. In seguito è diventata un’azienda agricola, annoverata tra le più produttive della regione – non a caso vi è stata utilizzata una delle prime macchine trattrici in Umbria. Era famosa anche per l’allevamento di conigli d’angora, il cui prezioso pelo era destinato alle note produzioni tessili di Luisa Spagnoli. È stato teatro di battaglie e di scontri, oltre ad aver ospitato noti personaggi politici. All’interno delle possenti mura gli spazi dedicati all’ospitalità sono curati nei minimi particolari, con un’attenzione al moderno design in dialogo con la parte più antica. A valorizzare ulteriormente il castello c’è anche una chiesa e una cantina, le cui origini risalgono al 1600.
L’altro luogo – o, meglio ancora, borgo – è l’Antico Borgo San Pietro Aquaeortus che si trova ad Allerona, in provincia di Terni, a mezza costa sulle pendici del Parco della Selva di Meana. L’antica abbazia di San Pietro Acquaeortus risale addirittura all’anno 1000. È circondata dal verde, con una attenzione particolare al recupero di alberi che possiamo definire in via di estinzione. Si possono percorrere diversi sentieri e vivere un’esperienza spirituale sotto il segno dell’acqua. Si narra infatti che il ruscello – che passa proprio di fronte al borgo – sia opera di un miracolo che san Pietro fece, nel suo viaggio verso Roma, per poter battezzare gli abitanti del luogo. Da qui il toponimo San Pietro Aquaeortus. Una spiritualità che pervade anche il racconto del passaggio in questo luogo di san Francesco d’Assisi.
Un borgo medievale che è diventato una struttura ricettiva ricca di fascino e atmosfera, in cui le antiche pietre sono in armonia con i moderni confort. Vi è una bella chiesa romanica e una piazza che viene utilizzata per eventi culturali. Anche in questo caso il proprietario, un privato, ha creduto nel progetto di recupero e sviluppo di un patrimonio storico di pregio per inserirlo nel circuito di promozione turistica regionale.
Un invito speciale alla scoperta dell’Umbria, capace di offrire un’immensa ricchezza di dimore storiche, storia e ospitalità con charme, per parlare delle quali lo spazio potrebbe solo essere quello di corposi volumi. Nel prossimo numero va in scena la Toscana.

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