La formazione nel settore della ristorazione
In un mercato caratterizzato da dinamismo e competitività, in continua crescita, è necessario realizzare interventi formativi mirati per poter operare con personale sempre più qualificato e motivato.
Per molto tempo il ricorso alla formazione professionale nel settore alimentare è stato visto, prevalentemente, come necessario per adempiere agli obblighi previsti dalle vigenti normative. Inoltre, per molti datori di lavoro la formazione è ancora considerata un’attività impegnativa, che genera costi e sottrae ore preziose alla produttività.
Di fronte a un’analisi più approfondita, risulta che gli imprenditori, da qualche anno, abbiano cominciato a considerare la formazione non più solo un costo, ma anche un importante investimento per rendere la propria attività altamente competitiva e performante.
Sempre più operatori del settore, in maniera lungimirante, stanno prendendo consapevolezza che in un mercato caratterizzato da dinamismo e competitività, in continua crescita, è necessario realizzare interventi formativi mirati per poter operare con personale sempre più qualificato e motivato. Per questo oggi sempre più aziende ricorrono a programmi finalizzati a migliorare la comunicazione, i rapporti interpersonali, la relazione con il cliente, gli interventi di marketing e le tematiche manageriali.
Alla luce di queste considerazioni, come può essere considerata la formazione professionale e come si dovrebbe svolgere nel settore della ristorazione?
Oggi la formazione può essere considerata come un percorso di crescita organizzato che ha l’obiettivo di arricchire le conoscenze e sviluppare le competenze dei dipendenti e collaboratori. Allo stesso tempo è un’attività finalizzata a sollecitare le persone ad accrescere il proprio livello di pensiero e a modificare i propri comportamenti, in sintonia con i tempi, il mercato e i cambiamenti organizzativi.
Come ogni attività organizzata – e non improvvisata – anche la formazione deve essere pensata e strutturata attentamente, partendo dall’analisi dei bisogni formativi per passare poi alla progettazione degli interventi, alla modalità di erogazione dei corsi e, in ultimo, alla verifica dei risultati.
Per quanto concerne le modalità di svolgimento dei corsi, c’è da rilevare che, nel settore della ristorazione, i partecipanti alle attività formative – cuochi, aiuto cuochi, magazzinieri, personale di sala – sono soggetti abituati a una tipologia di lavoro poco stanziale. Per questo è consigliabile progettare incontri formativi brevi e con un’alta interazione, al fine di assicurare un maggiore livello di attenzione e coinvolgimento tra i partecipanti.
Infine non possiamo sottovalutare il ricorso alle tecnologie multimediali a supporto e integrazione delle lezioni tradizionali in aula, soprattutto per i vantaggi che offrono in termini di costi, tempi ed efficacia di risultati.
In qualunque modo si intenda l’attività formativa e il suo modo di svolgersi, è innegabile che la formazione rimane lo strumento principale, a disposizione di ogni genere di organizzazione, per garantire la propria crescita e il successo sul mercato.
Per questo motivo, oggi più che mai, tra i compiti principali degli imprenditori c’è quello di rendere consapevoli i propri dipendenti e collaboratori dell’importanza dell’attività formativa e dei relativi vantaggi che derivano dall’apprendimento di nuove conoscenze e lo sviluppo di nuove abilità.
Formazione significa progredire ed evolversi.