Il G.I.D.E, il Giro d’Italia d’Epoca
Era il 1984, quando un gruppo di giovani imprenditori milanesi diede vita al Touring Club Ciclistico Italiano,
Il Touring Club Ciclistico Italiano nasce a Milano nel 1984 grazie all’iniziativa di un gruppo di giovani illuminati imprenditori milanesi. Va ricordato come la bicicletta o bicicletto, fosse la vera invenzione del mondo moderno, che alla fine dell’Ottocento aveva rivoluzionato il modo di spostarsi delle persone. Consapevole del fatto che la bicicletta fosse necessaria, utile ed economica, l’associazione, a un solo anno dalla sua fondazione, propone l’istituzione delle piste ciclabili, intuendone il valore innovativo al fine della diffusione e dello sviluppo del turismo. La portata della proposta è confermata dagli attuali dati in materia.
Rispetto alla Germania e all’Olanda, dove da oltre vent’anni si sta investendo sulla mobilità a due ruote – turistica e non – registriamo un ritardo strutturale: in Germania ci sono circa 75.000 km di ciclabili extraurbane, in Italia solo 4.000 e si tratta per lo più di brevi tratti non collegati tra loro. Questi numeri diventano allarmanti se si pensa che in questi anni, per la prima volta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, si sono vendute nel nostro Paese più biciclette che automobili.
Frutto di una ritrovata consapevolezza ecologica, la bicicletta è diventata un oggetto di tendenza per tutte le età. E così un settore di nicchia ha fatto aumentare le iniziative e gli eventi per promuovere l’utilizzo della due ruote. Non è un caso, infatti, che il Giro d’Italia d’Epoca nasca nel 2011 e rappresenti un connubio sapiente tra la bicicletta – protagonista principale – le bellezze del paesaggio e i prodotti enogastronomici del territorio. La sua particolarità è che si svolge, ogni anno, con biciclette d’epoca costruite prima del 1987 ed è riservato a ciclisti con abbigliamento coevo o di ispirazione storica. Tutti gli accessori – scarpe, cappelli e borracce – devono necessariamente rispettare questa regola. Novità di questa edizione è l’organizzazione in due aree territoriali, quella nord e quella centro-sud, nata essenzialmente per soddisfare le richieste dei numerosi partecipanti e per non metterli nella situazione di sottoporsi a viaggi troppo lunghi e onerosi. La meraviglia è infatti scoprire quanti sportivi e appassionati partecipino a questi eventi, che hanno anche il merito di far scoprire le meraviglie del patrimonio storico e le specialità gastronomiche a km zero.
La prima tappa, denominata La Furiosa-Gran fondo del Po ed è una ciclo-storica nella terra degli Estensi. Da quest’anno è entrata nel circuito del Giro D’Italia D’Epoca e ha registrato oltre 1.400 iscritti, che hanno percorso luoghi storici e gustato piatti della tradizione. La seconda è stata la Ciociara-Città dei Papi con partenza il 15 aprile e con fulcro Anagni. Questa città nel XII secolo visse un periodo di eccezionale splendore e nel XIII ha dato alla Chiesa ben quattro papi, Innocenzo III, Alessandro IV, Gregorio IX e Bonifacio VIII: di qui l’appellativo di Città dei Papi. Il 21 aprile è stata volta della Antiche Strade del Conero, un percorso alla scoperta delle meraviglie della riviera omonima. Il 29 aprile è la data della Campionissima-Ovada, dove l’incontro tra arte e delizie del palato rimane un nodo essenziale. Il 6 maggio si parte con la 99 Curve, che si snoda lungo la costa etrusca con soste per ammirare le spiagge e i borghi medievali, ma anche per le degustazioni nelle cantine. Ma il viaggio continua, percorrendo rotte lontane dai circuiti del turismo di massa e supportando non solo le economie locali, ma anche cambiando la filosofia alla base dell’utilizzo del territorio, convertendolo, ove possibile, alle due ruote. Un investimento di sicuro ritorno: promuovendo e diffondendo la cultura del turismo in bici, si potrebbe infatti allungare la stagione ben al di là dei mesi estivi, contribuendo a destagionalizzare gli arrivi.